Il borgo antico, la città sotterranea, le meraviglie architettoniche e la tradizione culinaria barese

Venerdì 24 febbraio
Ritrovo dei partecipanti direttamente a Bari, con orari e dettagli che verranno indicati successivamente. Pranzo libero. Nel pomeriggio passeggiata tra i vicoli del borgo antico di Bari Vecchia, in un percorso dedicato al centro storico: Piazza Ferrarese, la Muraglia, Piazza Mercantile. Visiteremo la Basilica di San Nicola, simbolo per eccellenza della città di Bari, che conserva al suo interno tesori di inestimabile valore storico-artistico. Proseguiremo poi verso la Cattedrale di San Sabino, altro prezioso esempio di architettura romanico pugliese. Degustazione di focaccia barese. Rientro in hotel, cena tipica pugliese in ristorante e pernottamento.

Sabato 25 febbraio
Prima colazione in hotel. Visita della Bari sotterranea, un itinerario nel sottosuolo di Bari Vecchia, che consentira ai visitatori di andare indietro nel tempo attraverso le varie stratificazioni di età romana, bizantina e medievale. A seguire visita del Castello Svevo, uno dei monumenti in stile romanico più importanti d'Italia, che domina il mare in una vista mozzafiato sull'intera costa. Pranzo libero. Nel primo pomeriggio visita al Museo archeologico nel Monastero benedettino di Santa Scolastica: una ricca esposizione raccoglie, per sezioni tematiche, la storica collezione del Museo Provinciale di Antichità di Bari dove potremo ammirare resti di mura elleniche, cisterne medievali, resti di una chiesa dell'XI secolo, il Bastione del 1500 che fanno da cornice a 4000 anni di storia. A seguire degustazione di prodotti tipici e tempo libero. Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

Domenica 26 febbraio
Prima colazione in hotel. Passeggiata sul Lungomare di Bari dopve avremo modo di ammirare una serie di palazzi in stile tardo liberty e alcuni degli edifici più interessanti della città, tra cui il teatro Kursaal, il Palazzo della Provincia e il Teatro Petruzzelli: uno storico teatro, iniziato a fine Ottocento, all'ingresso del quartiere umbertino, per volontà, e grazie ai finanziamenti, dei fratelli Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori triestini. L'interno fu affrescato in oro zecchino e, cosa eccezionale per l'epoca, dotato di riscaldamento e luce elettrica che lo resero il teatro più tecnologicamente avanzato d'Italia. È sopravvissuto a due guerre e ha rischiato di scomparire nell'incendio del 1991 ma, come il Teatro la Fenice di Venezia, dopo 20 anni di restauri, è ancora una delle eccellenze italiane. Pranzo libero e rientro autonomo nella sede di partenza.